UmbriaEnsemble – “Mozart. Armonie&Dissonanze”
Domenica 11 Marzo – ore 18:00 – Rocca Sanvitale, Sala Baganza (PR)
“ Mozart. Armonie&Dissonanze ”
Armonie e dissonanze corrono sulle mura della Rocca Sanvitale di Sala Baganza.
Adagiata sulle prime colline dell’Appennino, vicino al torrente Baganza, l’antica Rocca già dal Duecento occupò un ruolo di primo piano nel sistema difensivo dei turbolenti castelli parmensi in un periodo di cruente lotte feudali che vedevano spesso schierati membri della stessa famiglia su fronti anche opposti. Armonie e dissonanze come quelle che hanno segnato un episodio, rimasto nella storia,dello scontro tra famiglie rivali.
Intorno alla metà del Quattrocento, Donella – donna di forte personalità e straordinario coraggio – figlia di Pier Maria II dé Rossi, acerrimo nemico dei Sanvitale, andò in sposa proprio ad un Sanvitale, Giberto III. E fu lei, con la sua risoluta prontezza, a difendere la Rocca salvandola dalla distruzione quando, in assenza del marito, prese il comando sbaragliando le truppe inviate dal padre e guidate dal cugino. Storie di amori e di guerre, di arte e di cultura che hanno attraversato nei secoli le mura della Rocca per giungere fino ad oggi, nel cuore dell’antica fortezza, dove lo splendido Oratorio della SS. Annunziata ospita regolarmente eventi artistici e stagioni di Concerti di Musica Classica.
Domenica 11 Marzo, con inizio dalle ore 11, nella raffinata cornice rinascimentale dell’Oratorio, si terrà il Concerto inaugurale della XII° Stagione concertistica “A Tu per Tu” organizzata dall’Amministrazione Comunale di Sala Baganza. Protagonista sarà UmbriaEnsemble nella formazione di Quartetto d’Archi, insieme con il clarinettista Claudio Mansutti. In programma un repertorio tutto mozartiano, con i capolavori che hanno caratterizzato gli ultimi anni di vita del grande salisburghese: apre il Concerto il Quartetto per Archi K465 in Do Maggiore detto “Delle dissonanze”, ultimo dei sei dedicati a Franz Joseph Haydn che proprio in occasione della prima esecuzione di questo Quartetto, in casa di Mozart, ebbe a dire al padre Leopold la famosa frase: “Io vi dico di fronte a Dio, da uomo sincero, che vostro figlio è il più grande compositore che io conosca di nome e di persona. Ha gusto e possiede al sommo grado l’arte del comporre”.
Il sublime Quintetto in La maggiore K581 per Clarinetto ed Archi completa il programma in un orizzonte di pura bellezza, perfezione olimpica, grazia imperturbabile. Nulla delle tristissime vicende personali che tormentavano il compositore nel periodo prossimo alla sua prematura scomparsa, traspare in quest’opera, unica nel suo genere, che distilla in una pura – diremmo divina – armonia ogni dissonanza, anche quelle più sottili, espressioni di una tensione profondamente umana.