UmbriaEnsemble — 56° Festival delle Nazioni — VIII Edizione I Concerti dell’Alba
UmbriaEnsemble – 56° Festival delle Nazioni
Venerdì 25 Agosto, ore 21
Chiesa di S. Domenico, Città di Castello
“Futurismo e Passatismo. L’Italia tra le due guerre”
UmbriaEnsemble – Regione Umbria/Sviluppumbria/Comune di Spoleto
Sabato 26 Agosto, ore 6.30
Spalti Rocca Albornoziana, Spoleto
“Sinfonia della Rinascita. Pietre che cantano”
UmbriaEnsemble – Regione Umbria/Sviluppumbria/Comune di Perugia
Domenica 27 Agosto, ore 6.30
Convento di Monteripido, Perugia
VIII Edizione I Concerti dell’Alba
“Vergin tutto Amor”
È stato definito il secolo breve: breve ed intenso. Compreso e compresso tra forti ed opposte tensioni, rivolte l’una al passato e l’altra al futuro, il Novecento della Cultura e delle Arti è un Giano bifronte che, se da un lato è ancora rivolto verso la complessa ed impegnativa eredità della grande stagione romantica, dall’altro è inevitabilmente sollecitato a guardare in avanti dai rapidi progressi scientifici e tecnologici che porteranno alla terza rivoluzione industriale, e con essa ad una radicale (irreversibile?) trasformazione della società umana e delle sue manifestazioni, ivi incluse quelle artistiche.
Un tessuto omogeneo, tuttavia, sostiene all’alba del Novecento letteratura e musica in Italia: è quella febbre nazionalistica che sfocerà in una (breve) parentesi imperialistica, nello sforzo estremo di allinearsi alle altre potenze europee. Ed è proprio il nazionalismo dominante che informa il Giano bifronte del primo Novecento italiano, teso tra il rispetto sacrale per i grandi classici (si pensi al recupero di soggetti mitologici/leggendari da parte dei compositori della cosiddetta generazione dell’Ottanta) e lo slancio vitalissimo di rinnovamento di quella che è l’unica vera avanguardia italiana di quegli anni: il Futurismo.
Con un Concerto dedicato al panorama musicale italiano tra le due Guerre Mondiali, UmbriaEnsemble presenta al 56° Festival delle Nazioni di Città di Castello, un repertorio che ben identifica quel particolare milieu culturale sostanzialmente omogeneo, eppure apparentemente tanto contraddittorio: Futurismo e Passatismo, come si è voluto titolare il Concerto. Venerdì 25 Agosto, Chiesa di San Domenico a Città di Castello, le opposte tensioni della cultura italiana tra le due guerre dialogano in un programma originale e di raro ascolto: Puccini e Mascagni, ma anche Balilla Pratella, Casella e Casavola, per un organico strumentale variabile (Angelo Cicillini e Cecilia Rossi, Violino; Luca Ranieri, Viola; M. Cecilia Berioli, Violoncello; Alessandra Gentile, Pianoforte, Claudia Giottoli, Flauto; Christian Schmitt, Oboe; Salvatore Oriti, Fagotto; Fabrizio Giannitelli, Corno).
A seguire, un fine settimana tutto devoto alle sfumature d’alabastro delle albe che in questa stagione si fanno più intensamente rosate. Una poesia che in Musica diventa preghiera, con i due Concerti di UmbriaEnsemble (Paola Sanguinetti, Soprano, Davide Burani, Arpa, M. Cecilia Berioli, Violoncello) Sabato 26 Agosto, ore 6.30, a Spoleto, sugli spalti della Rocca Albornoziana; e l’indomani, Domenica 27, sempre alle 6.30, nel giardino del Convento di Monteripido a Perugia. La Vergin tutto Amor di Francesco Durante che apre entrambi i Concerti risuona in ogni brano in programma, direttamente – come ispiratrice dell’Ave Maria di Cherubini, di Caccini, di Mercadante e delle arie di Verdi – più indirettamente, ma con altrettanta intensa suggestione, nei Notturni che invitano a quel “redire in se ipsum”, a quell’ascolto interiore, che nella notte si fa preghiera universale.
Perché è la notte il giardino dei sogni e delle preghiere che si levano per sbocciare nella promessa dell’alba, di cui buio e silenzio sono preludio.
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