UmbriaEnsemble – QuartettoViotti – Bormio Terme (SO)
UmbriaEnsemble — QuartettoViotti
Martedì 14 Agosto ore 21:00 – Centro Congressi Bormio Terme (SO)
“ Finch’han dal vino ”
Considerato in stretta relazione con il classico Quartetto d’Archi, di cui rappresenta una interessante variante timbrica, il Quartetto con Flauto condivide con il più diffuso organico di soli Archi la presenza del secondo Violino, della Viola e del Violoncello con l’unica differenza del Flauto in luogo del primo Violino. Formazione decisamente efficace e varia, ha avuto senz’altro il suo momento di massimo fulgore nella seconda metà del Settecento, e ancora attende una prossima, opportuna riscoperta da parte delle nuove generazioni di compositori.
Al fulgido ed importante repertorio classico per Flauto ed Archi si ispira appunto il Quartetto Viotti (Stefano Parrino – Flauto; Francesco Parrino – Violino; Luca Ranieri – Viola; M. Cecilia Berioli – Violoncello) nel Concerto che terrà Martedì 14 Agosto, con inizio dalle ore 21, presso la grande Sala del Centro Congressi di Bormio Terme nell’ambito del prestigioso Festival “Le Altre Note” in Valtellina.
“Fin c’han dal vino” il titolo del Concerto che – evidentemente – fa riferimento alla famosissima aria del “Don Giovanni” di Wolfgang Amadeus Mozart: la popolare melodia, tratta dalla seconda delle “opere italiane” che Mozart scrisse su libretto di Lorenzo Da Ponte, conclude il Concerto che pure nel segno di Mozart si apre. Il Quartetto in Re Maggiore K285, infatti, unanimemente riconosciuto capolavoro della Musica da camera di ogni tempo, apre il Concerto introducendo l’ascoltatore in un clima di grande armonia, gaiezza ed olimpica eleganza. Composto nel 1777 dal genio salisburgese che, appena ventenne, aveva accettato la commissione di un flautista dilettante – tale DeJean – che chiedeva delle partiture nuove per Flauto ed Archi, il Quartetto K 285, con le altre opere composte per l’occasione, non soddisfece del tutto il committente che addirittura venne meno all’impegno preso pagando il compositore meno di quanto pattuito.
L’ispirazione “italiana” delle opere scelte per il Concerto del Quartetto Viotti si conferma con lo splendido Quartetto in La Minore di Saverio Mercadante, importante esponente dell’Opera napoletana che proprio al Flauto nelle sue tante declinazioni cameristiche – tra cui l’organico di Quartetto per il quale scrisse tra il 1813 ed il 1818 una quindicina di lavori – dedicò la quasi totalità delle sue pagine strumentali che nulla hanno da invidiare al lirismo ed alla felice ispirazione dei suoi oltre sessanta melodrammi.
Un omaggio, poi, al grande Giovanni Battista Viotti, artista eponimo dell’ensemble, con il Quartetto in Mib Maggiore op.22 n° 3, composto intorno al 1806 durante il soggiorno londinese dal compositore e violinista piemontese cui spetta il merito di aver diffuso in tutta Europa quello stile tipicamente italiano di fare Musica che tanto successo incontrava nel pubblico. Come testimoniato dall’accoglienza trionfale del “Don Giovanni” di Mozart, qui presentato nella versione che Josep Kuffner ne diede all’indomani del debutto praghese dell’Opera, e che conclude perfettamente il Concerto