UmbriaEnsemble – Regione Umbria/ Sviluppumbria — Ministero Cultura/ A.Gi.Mus Perugia
UmbriaEnsemble – Regione Umbria/ Sviluppumbria
Sabato 12 Marzo, ore 18
Teatro Caio Melisso, Spoleto
UmbriaEnsemble – Ministero Cultura/ A.Gi.Mus Perugia
Domenica 13 Marzo, ore 17
Auditorium Sant’Antonio, Perugia
“All’Ombra Di Lui”
Dobbiamo rilevare che la signora Le Beau non solo compone come un vero uomo, con una musicalità totale, ma anche che non si comporta come alcune compositrici che tentano di convincere gli uomini della loro originalità con il movimento dei capelli. Così l’importante rivista berlinese Neue Musik Zeitung nel 1889 recensiva l’opera – e la figura, sebbene in un contesto professionale la considerazione suoni piuttosto stonata – di Adolpha Luise Le Beau. Una recensione più che positiva, a quanto si intuisce, perché alla musicista tedesca veniva concesso il riconoscimento più alto: quello di sembrare un uomo. La Le Beau dunque, per i canoni dell’opinione pubblica corrente, doveva ritenersi soddisfatta e realizzata, non solo sotto il profilo della scrittura musicale, mascolinamente totale, ma anche sotto il profilo del suo (tranquillizzante?) comportamento particolarmente misurato, in scena. Peccato dover tuttavia ricordare che solo pochi anni prima il “fenomeno Paganini” aveva attraversato tutta l’Europa affascinando sovrani e folle oceaniche con il suo straordinario talento ma anche con la sua figura, teatralmente magnetica e ambigua ai confini del mistero. Già, ma Paganini era un uomo.
Poco più giovane di Beethoven, con il quale condivideva la passione per il pianoforte e per la composizione, oltre alla data di nascita, Hélène Liebmann – che in realtà si chiamava Riese – era stata una bambina prodigio. Compose opere di grande qualità e sapienza tecnica, finché, con il matrimonio, seguì il consorte e si consegnò all’oblio. All’ombra di lui.
Pagine musicali di intenso lirismo, grande forza espressiva, controllo assoluto della tecnica compositiva, originalità ed eleganza stilistica; pagine premiate anche con il prestigiosissimo Prix de Rome – come nel caso di Hélène Fleury – eppure rimaste in ombra. Con due Concerti, Sabato 12 e Domenica 13 Marzo, rispettivamente a Spoleto e a Perugia, UmbriaEnsemble in una singolare formazione (Dimitri Mattu e Luca Ranieri, viole; Angela Oliviero, pianoforte; M. Cecilia Berioli, violoncello) porta in scena la brillante Sonata della Liebmann, culminante con le Variazioni su “Là ci darem la mano”, dal mozartiano Don Giovanni; la Fantasia della Fleury con la Solitude di Rita Strohl; il Quartetto op.28 di Adolpha Le Beau, e la Sonata di Rebecca Clarke, quest’ultima scomparsa solo negli anni ’70 del secolo scorso. Figlia del nostro stesso tempo, dunque.
Un tempo tuttavia non ancora maturo per vivere ed apprezzare l’arte serenamente: fu in un suo recital come violista che Rebecca Clarke presentò una sua composizione sotto uno pseudonimo maschile e altre con il suo vero nome. Lo stile era lo stesso, ma non il nome; e dunque il successo, clamoroso, arrise all’ignoto compositore. All’ombra di lui, di un mero nome, ma maschile.